“Eravamo in Messico a girare Puerto Escondido quando abbiamo saputo che Mediterraneo era candidato all’Oscar cme miglior film straniero. Da là, la notizia l’abbiamo vissuta in modo molto diverso rispetto a quello che, ho poi scoperto, succedeva in Italia: la stampa, le riviste, le vignette di Forattini… A noi arrivava giusto qualche fax in albergo del tipo “Eh,eh! Congratulescions”. E andava bene così.

Noi non credevamo che il film potesse vincere, anche perché c’era in concorso Lanterne rosse, un film cinese molto bello. Dire che speravo vincesse al nostro posto sarebbe una balla… già che ci sei meglio vincere! Però non ci credevamo, io non ci speravo quasi.

Per la cerimonia di premiazione abbiamo interrotto per tre giorni la lavorazione di Puerto Escondido: Gabriele doveva andare a Los Angeles, Diego anche… Ma per gli altri era facoltativo. Qualcuno è andato, io, assieme a un piccolo gruppetto della troupe, sono andato in Guatemala: avevo tre giorni, ero in Messico: dovevo andare a guardare la premiazione in tv in una camera d’albergo di Los Angeles? Ma no!

E così la premiazione l’ho vista a Tuxtla Gutiérrez, un paesino al confine col Guatemala, in un alberghetto. L’Oscar ce lo siamo guardato lì, l’abbiamo vissuto da spettatori, un po’ come voi in Italia. Abbiamo brindato, eravamo contenti”.
Claudio Bisio