NOTE SUL FILM

Sette settimane di lavorazione tra le verdi colline marchigiane-romagnole e Milano; tredici bambini tra i sette e i quattrodici anni; un numero imprecisato di asini per questa commedia-favola scritta a sei mani da Claudio Bisio (al suo esordio come sceneggiatore), il giornalista sportivo Giorgio Terruzzi e il drammaturgo Roberto Traverso.

Diretto da Antonello Grimaldi, interpretato dallo stesso Claudio Bisio (nel ruolo del protagonista Italo), il film fa respirare l'aria e assaporare la musicalità della cadenza romagnola grazie a Ivano Marescotti (nel film il sanguigno e anticlericale Bastiano), Fabio De Luigi (lo stralunato e incomprensibile Attilio), Vito (Stefano Bicocchi, nel film l'esuberante padre Tommaso) e Bob Messini (il rubicondo padre Sauro).

"Il protagonista viene sbalzato dalla periferia della caotica Milano al silenzio della campagna romagnola - spiega Antonello Grimaldi - Si ritrova così in una comunità francescana fuori dal tempo, in mezzo a personaggi al di là dei canoni correnti. La più normale, ma solo in apparenza, è Anna (Giovanna Mezzogiorno), una ragazza che studia per diventare veterinaria e ha scelto di vivere lì, in mezzo agli asini. Quindi, anche lei, forse un po' asina lo è!".

Nel film sono tutti un po' asini... Provate ad andare in macchina con Attilio: guida perennemente in prima, senza mai usare le marce. Nell'emporio di Bastiano tutto costa "di base" trecento lire, alle quali bisogna aggiungere di volta in volta un paio di calzettoni, un fico o una torcia elettrica. Il progetto educativo di Padre Anselmo (Renato Carpentieri) prevede l'ora di lancio del pongo, la pulizia delle pietre, i venti minuti di sordità, mutismo o cecità e nessuna delle materie tradizionali. Non c'è un registro, un orario, un preside e nemmeno, come richiede Italo "la campanella della pausa".

Unico personaggio senza sfumature, simbolo delle istituzioni, del mondo che avanza e che calpesta chi non vuole seguirne i grandiosi sviluppi, ha la voce profonda e la grande maestria di Arnoldo Foà, nel film il determinato cardinale, contraltare e avversario del francescano Padre Anselmo.

Filo conduttore del film è il rugby. Mezzo di comunicazione e di aggregazione, ma soprattutto importante veicolo di crescita, percorso di vita: in "Asini" il rugby diventa il punto di incontro tra due mondi, quello cittadino e quello della piccola comunità romagnola, ma anche la chiave per tutelare la libertà dei personaggi che popolano il film.

Anche il mondo milanese di Italo è quello del rugby. E' un giocatore pronto per la panchina che sottopone mamma (Isa Barzizza) e zia (Silvana De Santis) a impossibili regimi alimentari, prima tutto-salumi, poi macrobiotico con litri di acqua calda da bere a inizio pasto. E' un quarantenne che vive in funzione della squadra, alla quale sacrifica l'eterna fidanzata Rita (Maria Amelia Monti), obbligandola a seguire tutte le trasferte.

Il film è stato inoltre arricchito dalla partecipazione amichevole di: Sergio Conforti (il Rocco Tanica del gruppo Elio e Le Storie Tese), che oltre a curare le musiche originali ha dato vita a due esilaranti personaggi; Stefano Belisari (l'Elio del sopracitato gruppo musicale) per la prima volta sul grande schermo; infine, Valerio Mastandrea, Enrico Salimbeni, Antonio Catania e Lelia Serra che hanno saputo dare un tocco personale e ironico al film.