IL RUGBY

Asini e l'A.S.R. Milano

"Asini nasce soprattutto da un amore - spiega Claudio Bisio - quello per il rugby, uno sport senza grandi giri d'affari, senza allori, ma solo tanto fango e passione. Uno sport da veri asini, insomma".

Per realizzare questo film è stata coinvolta la squadra A.S.R. Milano: Sergio Carnovali (allenatore nella vita e nel film) e gran parte dei giocatori sono diventati, quindi, attori. Carnovali ha anche allenato i 12 ragazzini protagonisti del film e lo stesso Claudio Bisio.

"L'Associazione Sportiva Rugby Milano è fondata sulla passione - spiega Sergio Carnovali - Non ha sponsor, finanziamenti, vive sui contributi di appassionati, giocatori ed ex giocatori." Fondata nel 1945, comprende oggi circa 200 atleti di età tra i 6 e i 43 anni, ai quali si aggiungono allenatori, preparatori atletici, medici e accompagnatori.

Sino al 1965 la prima squadra partecipa al campionato di serie A (secondo posto nel '58). Nel 1966, per mancanza di fondi, l'A.S.R. Milano viene assorbita dal Cus Milano che, tre anni più tardi, retrocede in B.

Un gruppo di vecchi dirigenti rifonda la società nel 1969. Tre stagioni con la sola squadra giovanile, quindi campionato di serie C, nel 1971. Promozione in B nel 1975, ritorno in serie A nell'80. Dal 1987 partecipa al campionato di serie B.

Oltre all'attività della prima squadra, l'A.S.R. Milano disputa il campionato di serie C con una squadra seniores di secondo livello e tutti i campionati riservati alle formazioni giovanili.

La danza di guerra "Ka Mate"

La danza di guerra "Ka Mate" fu scritta da Te Rauparaha, un capo della tribù Ngati Toa quando si scontrò con il primo re Maori, Te Wherowhero.

Te Wherowhero, della regione Waikato, voleva occupare il territorio delle tribù Ngati Toa, Ngati Mutunga e Te Atiawa. Le tre tribù scesero in guerra contro il capo waikato per difendere la loro terra.

"Ka Mate" fu pensata per preparare alla guerra i guerrieri di Te Rauparaha. Era molto importante che i guerrieri avessero mente libera e fossero concentrati. Mente, corpo e spirito dovevano essere in sintonia: solamente così avrebbero potuto combattere insieme ed essere efficaci.

Da dopo la prima guerra mondiale, è con la danza di guerra "Ka Mate" che i giocatori neozelandesi degli All Blacks si caricano e si concentrano prima di affrontare l'avversario.

Ka Mate Ka Mate
(E' Morte E' Morte)

Ka Ora Ka Ora
(E' Vita E' Vita)

Tenei te Tangata Puhurhuru
(Qui di fronte a noi c'è un uomo malvagio)

Nana i tiki mai whakawhiti te Ra!
(Noi siamo il grande sole che nasce)

A Upane! A Kaupane!
(Prepariamoci, tutti assieme, a difendere la nostra terra)

A Upane! A Kaupane!
(Prepariamoci, tutti assieme, a difendere la nostra terra)

Whiti te Ra! HI!
(Alziamoci e andiamo)

Dieci regole

  1. Lo scopo del gioco è depositare il pallone oltre la linea di meta avversaria. Una meta vale cinque punti.
  2. La squadra che realizza una meta ha diritto ad un calcio piazzato di trasformazione da effettuare retrocedendo a piacere dal punto in cui è stata realizzata. Se la palla calciata passa nello spazio delimitato dai pali verticali, totalizza altri due punti.
  3. Ogni volta che l'arbitro assegna una punizione è possibile optare per il calcio piazzato, da effettuare nel punto in cui la punizione viene assegnata. Se il pallone entra nello spazio delimitato dai pali verticali vengono assegnati tre punti.
  4. Ogni squadra è composta da quindici giocatori (otto compongono il pacchetto di mischia, due mediani, quattro trequarti, un estremo). Una partita è composta da due tempi di quaranta minuti. Per "terzo tempo" si intende il momento che segue ogni incontro, durante il quale i giocatori delle due squadre si incontrano per scambiarsi le cravatte, bevendo birra possibilmente.
  5. Il passaggio va effettuato solo verso un compagno che si trova in posizione arretrata rispetto al portatore di palla.
  6. Quando un giocatore calcia in avanti sono autorizzati a giocare solo i compagni che si trovano alle sue spalle al momento del calcio.
  7. Quando la palla viene calciata direttamente fuori dalle linee che delimitano il campo, la rimessa in gioco viene effettuata dal punto in cui si trova il calciatore. Se la palla rimbalza dentro il campo e quindi esce, la rimessa viene effettuata nel punto in cui la palla è uscita di campo.
  8. Unica eccezione: quando il calciatore si trova dietro la linea dei propri ventidue metri la rimessa viene comunque effettuata dal punto in cui esce la palla.
  9. L'arbitro, in seguito ad una infrazione di gioco (esempio: passaggio involontario in avanti) ordina una mischia.
  10. Si può fermare un avversario tramite placcaggio, da effettuare afferrandolo dalla vita in giù. Non sono ammessi sgambetti, prese al collo o altri interventi intenzionali.

Qualche dato storico

I primi riferimenti a un gioco simile al rugby (vale a dire, una palla oltre una linea) risalgono all'antica Grecia e compaiono nelle descrizioni ludiche relative ai romani e ai normanni.

Esiste comunque una data certa, assai più recente: 1° novembre 1823. Si riferisce a quanto accaduto nel collegio di Rugby, cittadina del Warwickshire, in Inghilterra: un giovane studente, William Webb Ellis (1807-1872), durante una partita di football, afferò il pallone con le mani e prese a correre verso la linea di fondo avversaria stabilendo all'istante un gesto atletico tipico e subito imitato dai compagni.

Hanno detto o scritto del rugby

Alessandro Baricco
"Rugby, gioco da psiche cubista - deliberatamente si scelsero un pallone ovale, cioè imprevedibile (rimbalza sull'erba come una frase di Joyce sulla sintassi) per immettere il caos nell'altrimenti geometrico scontro di due bande affamate di terreno - gioco elementare perché è primordiale lotta per portare avanti i confini, lo steccato, l'orlo della tua ambizione - guerra, dunque, in qualche modo, come qualsiasi sport, ma lì quasi letterale, con lo scontro fisico cercato, desiderato, programmato - guerra paradossale perché legata a una regola astuta che vuole le squadre avanzare sotto la clausola di far volare il pallone solo all'indietro, movimento e contromovimento, avanti e indietro, solo certi pesci, e nella fantasia, si muovono così. Una partita a scacchi giocata in velocità, dicono.
Nata più di un secolo fa dalla follia estemporanea di un giocatore di calcio: prese la palla in mano, esasperato da quel titic titoc di piedi, e si fece tutto il campo correndo come un ossesso. Quando arrivò dall'altra parte del campo, posò la palla a terra: e intorno fu un'apoteosi, pubblico e colleghi, tutti a gridare, colti come da improvvisa illuminazione. Avevano inventato il rugby. Qualsiasi partita di rugby è una partita di calcio che va fuori di testa. Con ordinata, e feroce, follia".

(Da "La Repubblica", 23 marzo 1998)

Richard Burton
"Uno spettacolo magnifico: balletto, opera e all'improvviso il sangue di un delitto".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)

Serge Blanco
"Il rugby è come l'amore. Devi dare prima di prendere. Quando hai la palla è come fare l'amore. Devi pensare al piacere dell'altro prima che al tuo".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)

Elizabeth Taylor
" Preferisco il rugby al calcio... Mi piace la violenza del rugby, sino a quando cominciano a strapparsi le orecchie".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)

Oscar Wilde
"Il rugby è una buona occasione per tener lontani trenta energumeni dal centro della città".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)

Henry Blaha
"Il rugby è uno sport bestiale giocato da gentiluomini. Il calcio è uno sport da gentiluomini giocato da bestie. Il football è uno sport bestiale giocato da bestie".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)

Mark Ring
"Qualche pinta di birra e un piatto pieno di cibo: è tutto ciò che chiediamo. Si gioca per amore dello sport".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)

Anonimo
"Il rugby è una partita di scacchi giocata in velocità".
(Da "Palla lunga e pedalare" di Marco Pastonesi e Giorgio Terruzzi)