Uno strano folletto a Berlusconia

Lo show di Claudio Bisio

Testata
l'Unità
Data
27 gennaio 1995
Firma
Maria Grazia Gregori
Immagini
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Uno strano folletto si aggira in quel di Berlusconia. Irridente e beffardo, precipitato fuori da una comune, approdato a una villetta con giardino e cane e finalmente a un monolocale tutto suo, giacca e cravatta e parrucchino in testa, soffre l'eroe di Tersa repubblica - dove «tersa» sta milanesemente per tre, ma anche per pulita. Che fare? Sicuramente reagire, non tenere troppo conto del come eravamo nella prima - la seconda è durata solo un soffio – repubblica, saltare a pié pari la sindrome del comico di sinistra, inventarsi un destino anzi un partito e mostrare come si fa.

Claudio Bisio - C. B. come si chiama, lungo questo suo nuovo spettacolo di grande divertimento, ma anche cattivissimo - ci mostra come riciclare se stessi accettando, anzi sbandierando, la propria individualità. Certo, nel suo passato segnato negli anni ruggenti dalla contestazione e dell'esproprio, C. B. ha ricevuto dei veri e propri lavaggi del cervello che hanno danneggiato per sempre la sua mente, che si è adeguata alla fulmineità dello spot, di cui conserva l’ossessione accanto a quella infantile del sapere che cosa mai sia il decametro. Lasciamola dunque da parte questa sindrome da sinistra a tutti i costi. Oggi il mondo funziona sulla lunghezza d'onda delle Passat altro che Duna a pallini…

Compie il suo viaggio Bisio cercando una risposta a tutto nel vocabolario, ma anche nella prossemica e nella semiotica, compulsando i libri nel suo salotto dai mobili ergonomici (regia di Paola Galssi, scene di Elisabetta Gabbioneta) dove s'incazza contro i ribassisti, vere e proprie sanguisughe che dilapidano la Borsa. Ma quello che lo ossessiona veramente è il problema dell'immagine: è pronto a tutto, anche a ridere con cinquantadue denti e a mettersi una calza di nylon in testa come Lui, il Mai Nominato.

Lo segue in queste sue fantasie, in questa elucubrazione massmediologica pubblicitaria, il saxochitarra Feiez di Elio e le storie tese, con variazioni su tema e canzoni cantante a due voci (con lo stesso Bisio) di Rocco Tanica, Giorgio Terruzzi e dello stesso C. B. Ma l'ossessione più grande per pelatone Bisio è quella del sondaggio. Tutti siamo catalogati a partire dai nostri consumi, dice, dialogando con il pubblico, su di una recente ricerca di mercato. Che fare? Fondiamo un movimento con belle foto su fondo azzurro partendo da risposte precise ad alcuni problemi: occupazione, ma anche droga intesa come enorme costo dei cani antidroga, la legge secondo la quale tutti devono avere una ragazza, un capo di governo non deve avere più di due paia di scarpe tipo quelle che alzano la statura di cinque centimetri, il modo in cui saper usare semplici parole d'ordine e via scorticando.

Eccolo qui il cittadino medio Bisio con il cuore che batte a sinistra, ma disposto ad accettare la fine del comunismo eroico. Eccole le preoccupazioni dell'uomo medio a partire dalla casa (con la bellissima e terribile canzone dedicata al pignoramento), con gli incastri, le parole in libertà, le soluzioni definitive. E’ Claudio Bisio show: una maturazione scenica, un'asciuttezza sorprendenti.

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