Coèsi se vi pare
Gazzetta di Mantova
ROCK E TEATRO AL TE
Elio e Bisio conquistano tutti
La carica dei tremila ha festeggiato la “strana coppia” Bisio ed Elio e le Storte Tese. È stato un successo il concerto-spettacolo che lo show man di Zelig e l'eclettico gruppo rock italiano hanno offerto ieri sera nell'esedra di palazzo Te per l'inaugurazione ufficiale della quinta edizione di Mantova Live. Coèsi se vi pare è il titolo di questo primo appuntamento nella villa giuliesca con la rassegna estiva mantovana e proprio il nome del tour 2006 rappresenta la sintesi dello spettacolo che ieri sera è stato accolto con grandi consensi dal folto pubblico che ha gradito l'originale mix di rock e cabaret.
In tremila nell'esedra della villa giuliesca
Successo e applausi per le irresistibili gag dell'inedita coppia
Il primo a salire sul palco è stato Elio col gruppo. Poi il chitarrista interrompe la performance con un messaggio lapidario: “hai fatto il tuo tempo”. A questo punto arriva Bisio con tanto di mantello e teschio, prima semi nascosto in un baldacchino rosso. C'è il tempo per una finta lite tra i due e poi via alle gag. Quando si esibiscono nomi come Bisio, gran mattatore di Zelig e una band un po' fuori di testa e amatissima dal pubblico, come Elio e le Storie Tese, il coinvolgimento è assicurato.
Gli irresistibili sketch di Bisio interpretati da Elio e dalla sua band o i grandi successi degli autori di Italia si e Italia no cantati dallo stesso Bisio sono il segreto dello spettacolo. Un originale mix che sul palco di palazzo Te si è sviluppato in crescendo coinvolgendo il pubblico che, divertito, ha applaudito a lungo. Lo show, come è stato sottolineato l'altro ieri durante la conferenza stampa di presentazione cresce ad ogni rappresentazione, si modifica e si evolve tutte le volte che il re di Zelig ed Elio, Faso, Rocco Tanica Mangoni, Jantoman, Cesareo e Christian Meyer alzano il sipario su Coèsi se vi pare. E il tentativo di unire due universi per certi aspetti opposti come il rock e il teatro è riuscito? Musica, canzoni e monologhi hanno pienamente centrato l'obiettivo mettendo in campo una formula unica e quasi indefinibile. La scenografia è rappresentata dall'interno di una casa e tutta la trama è in eterna evoluzione: la tappa mantovana (la nona) è stata ricca, molto più ricca se confrontata alla prima. Ecco come gli stessi protagonisti spiegano lo spettacolo: ogni tappa è la sintesi di una tesi e di un’antitesi, in pratica uno spettacolo “in fieri”. Non esiste figura del regista, perchè la regia è collettiva (e non poteva essere altrimenti con tante prime donne sul palco) e l'improvvisazione sgorga senza preavviso dalla loro vulcanica vena artistica. Il repertorio è quello classico ma mescolato, messo sotto sopra e per certi versi stravolto fino a divenire irresistibile. Lo spettacolo è stato una sorta di rock opera in cui la trama si è arricchita grazie alle precedenti otto serate attraverso canzoni e brani recitati. Il tutto si spiega facilmente con una similitudine uscita dal genio artistico degli stessi protagonisti: “É un po' come il gioco della Settimana Enigmistica, quello in cui si uniscono i puntini, ma senza i numeri sui puntini”. Insomma, un successo che i mattacchioni nostrani, tra i più amati dagli italiani, han-no proposto in una splendida cornice. Il palazzo giuliesco ha offerto un ambiente artistico perfetto per coniugare un tentativo unico di fare ensemble tra rock e teatro. Tanto di cappello al grande Bisio e a Elio e la sua band. Lo spettacolo ha conquistato tutti.