La città di Dio prima di nascere diventa un film

Il misterioso e faraonico progetto del Vaticano sarà portato sugli schermi da Claudio Bisio

Testata
Diario
Data
13 ottobre 1999
Immagini

La prima pietra avrebbe dovuto essere posata alla fine del 1998 ma poi “difficoltà tecniche” hanno consigliato il rinvio dei lavori a data da destinarsi. Anche se la Città di Dio “per un mondo nuovo” da erigere a Prossedi, 1350 abitanti sui monti Lepini, a 40 chilometri da Latina e 20 da Frosinone, non ha ancora visto la luce, si potrà lo stesso vedere al cinema dal 12 novembre. Il grande progetto urbanistico-spirituale per l’unità delle tre grandi fedi monoteiste (cristianesimo, ebraismo, islamismo), così come auspicato dal papa in un celebre discorso pronunciato nel 1995 (Diario ne ha parlato nel numero 23 del giugno 1998), è servito a ispirare Claudio Bisio per il suo nuovo film Asini, che ha tra i protagonisti, oltre a Claudio Bisio, Giovanna Mezzogiorno, Arnoldo Foà, Ivano Marescotti e Maria Amelia Monti. Nella finzione la città di Dio sarà soprattutto un progetto edilizio che minaccia la strampalata comunità francescana popolata da asini a due e quattro zampe.

UN AFFARE DA NON PERDERE. Ma anche la vera Città di Dio alla fine si farà. E ci saranno “shopping center, parcheggi multipiano, banche, poste, tipografia e servizio stampa, otto alberghi, otto ristoranti, alloggi per il personale, quattro caserme, un presidio ospedaliero, dieci facoltà universitarie, college, rettorato, uffici, auditorium, palazzetto dello sport, piscine, campi da tennis, di calcetto, di squash, residenze sacerdoti, albergo d’élite, sale riunioni, santuario, eliporto, hangar, stazione antenne e telecomunicazioni, aula liturgica, luoghi di culto, uffici di apostolato, residenze docenti”, come si legge nella delibera approvata a maggioranza “e senza opposizione alcuna”, il 26 marzo 1998 dal consiglio comunale di Prossedi. C’è già chi favoleggia che la prima pietra potrebbe sistemarla proprio Karol Wojtyla in persona. Si vedrà.

Per il momento le cifre di quest’opera monumentale restano le stesse: superficie occupata 550 ettari, volumetria 2.936.458 metri cubi di cemento da gettare nel Parco della Lucerna, pianoro dalla ricca vegetazione nel paesino di Pisterzo, sempre nel comune di Prossedi. I lavori comportano lo sbancamento di un’intera fetta dei monti Lepini. Cambiati sono invece i due presentatori iniziali del progetto, o committenti che dir si voglia: la “Sangiuliano Antonio & C.” e l’Aiac (Associazione internazionale apostolato cattolico), che a Diario erano risultate essere due società fantasma: la prima fallita da tempo, la seconda inesistente e non rintracciabile neppure negli annali vaticani. Al loro posto oggi c’è la società “Geos” (Global Eco System) che ha sede legale in via Armuzzi a Ostia, e ripresenta il progetto tale e quale. Se cambiano i committenti, resta avvolta nel mistero l’identità del proprietario dei terreni ceduti e sui quali la Città di Dio sorgerà. Tale proprietario – come venne a sapere Diario – è aderente ai cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, confraternita a metà tra una loggia massonica e un ordine religioso di diretta emanazione vaticana.

Dice oggi il sindaco Franco Solli, a capo di un “monocolore mastellano” dalla sigla Udeur, che alle ultime elezioni ha raggiunto il 71% dei suffragi: “Il piano regolatore è stato approvato diverso tempo fa senza tenere conto della zona interessata alla costruzione della Città di Dio. Da tutte le parti mi si chiede di apportare una variante al piano ma io non posso. Sono venuti da me carabinieri, guardia di finanza, Verdi e anche paonazzi… ma io non posso farci niente. Se una decisione deve essere presa è necessario che avvenga ai massimi livelli: dovrà essere coinvolto il presidente della Regione, quello della Provincia e tutti i sindaci dei Comuni interessati alla benefica ricaduta dell’opera edilizia”. Per questo il sindaco Solli ha convocato per sabato 23 ottobre una megaconferenza di tutte le parti interessate (sindacati compresi), perché lui di una cosa resta assolutamente convinto: “Che siamo stati fortunati. Per Prossedi è un’occasione irripetibile di sviluppo e rilancio. Noi siamo un paese di emigranti, dove sono più numerosi i decessi delle nascite”. L’opera prevede un investimento di 6 mila miliardi. Al Comune ne andranno sicuri almeno 530 solo di “oneri di urbanizzazione”. Una manna dal cielo. Quasi un miracolo. E nei quattro anni successivi, tanto dovranno durare i lavori, si prevedono 12 mila occupati. Quanto all’impatto ambientale è per tutti (Wwf escluso) l’ultima preoccupazione al mondo.