Primo maggio, festa di quel rock ignorato dalle tv e dalle radio

Testata
Repubblica.it
Autore
Ernesto Assante
Data
01/05/2005

Di sicuro è l'appuntamento più seguito dal pubblico, il concerto rock che raccoglie non solo una sterminata platea in piazza, ma anche qualche milione di telespettatori in tv. E già questo dovrebbe bastare a smentire chiunque continui a pensare che il rock in Italia non ha diritto di cittadinanza. Se poi si aggiunge che il cast, anno dopo anno, è andato caratterizzandosi per un tipo di proposte "alternative" che apparentemente non hanno alcun seguito, visto che la radio non ne trasmette, la televisione non ne mostra e anche i grandi giornali non gli offrono molto spazio, si capisce che il concerto del Primo Maggio organizzato da Cgil Cisl e Uil continua ad essere un evento di straordinaria importanza.

Potremmo ripetere, come abbiamo scritto spesso negli anni passati, che il Primo Maggio è l'esatto contraltare di Sanremo, li dove la musica è costruita per essere riprodotta in tv e non ha contatto con la realtà, qui dove la musica è viva, vibrante, sorprendente. Ma non basterebbe a far comprendere la natura profonda di un concerto che raccoglie centinaia di migliaia di persone che vengono ad applaudire, ad ascoltare, formazioni e personaggi che conoscono bene, che apprezzano, di cui cantano le canzoni a memoria, canzoni che la radio non trasmette, che la tv non programma, che i giornali ignorano. E questo accade soprattutto perché la musica in Italia, nonostante non si vendano tanti dischi, nonostante il "mercato" sia profondamente in crisi, è in realtà viva, vivissima, perfettamente in grado di rappresentare una realtà che non è quella rappresentata da tv e radio, quella di una musica italiana che si muove, cambia, mescola culture e suoni, con passione, intelligenza e forza.

E in questo contesto va salutata con calore la scelta di proporre due gruppi esordienti, accanto alle formazioni più note, scelta che il pubblico stesso ha apprezzato, un pubblico che, come tutti gli anni, arriva in maggioranza dalle regioni del sud, dove di musica se ne produce moltissima, e di grande qualità come hanno testimoniato in scena tante formazioni.

Per concludere vale la pena sottolineare che lo spettacolo, da qualche anno in qua, non ha più i difetti che aveva, che Bisio è il miglior presentatore possibile e che la mescolanza tra evento dal vivo, musica, comicità e impegno è senza dubbio efficacissima e riesce ad avere un senso persino in televisione.