Alcuni messaggi degli spettatori (me ne sono arrivati tantissimi!)

Alcuni messaggi degli spettatori (me ne sono arrivati tantissimi!)

Ciao Claudio!
Oggi con la scuola sono andato a vedere il film “L’ultima volta che siamo stati bambini”. Il tuo film mi é piaciuto molto perché in modo ironico e con la fantasia di bambini sei riuscito a spiegare il valore dell’amicizia e della Shoah. L’unica parte che non mi é piaciuta tanto é stato il finale dove Italo muore. Certo, realmente sarebbe morto però mi sarebbe piaciuto un finale dove Italo avrebbe mostrato la “prova segreta” e sarebbe riuscito a liberare Riccardo magari anche corrompendo le guardie o minacciandole. Per il resto é stato un bel film.
Ora ti saluto perché devo fare i compiti :(
Ciao Ciao,

Leo.
(P.S. Forza Bari non Forza Milan)

 

Caro Bisio, sono un'insegnante di una scuola secondaria superiore che ha sedi nelle periferie di Torino. Mi consento questa licenza confidenziale nella formula di saluto iniziale, perché mentre scrivo mi balenano nella mente i Tuoi numerossimi personaggi e mentre ripenso alla mattinanta trascorsa, al cinema Monterosa, con otto delle mie classi, dove sono occorsi episodi bizzarri, in particolare rivedo mentalmente dei flash di "Arrivano i Prof." e, mi persuade il fatto che spesso, la realtà superi la fantasia. Per quanto riguarda la visione del film "L'ultima volta che siamo stati bambini", è stato sorprendente come alcuni ragazzi e ragazze siano rimasti colpiti, sia dai personaggi che dalla loro non trascurabile umanità. Per molti di loro non è facile esprimersi, ma voglio condividere alcune considerazioni che allego, nella stesura originale, emerse in seguito alla redazione della scheda film, di due nostre studentesse. E chissà, se un giorno dovessi passare da Torino e trovassi un paio d'ore da dedicare a una scuola variopinta nella sua multiculturalità, sarebbe bello insieme a Te trarre da tutti loro,  l'energia positiva di cui sono capaci, scollandoli almeno per un po' da alcune dinamiche negative, che troppo spesso nella loro giovane età, si trovano ad affrontare.  Grazie per il Tuo straordinario lavoro, buona vita simpatico umorista!

R. D.F

 

“Ricorderò a lungo la faccia da furbetto del balilla paracadutista sul treno con l’arma segreta in mano felice per aver fregato i nemici.” Mio commento nella chat Cineoklahoma, per la proiezione di ieri sera L’ultima volta che siamo stati bambini.

Complimenti 


A. S

 

Egregio signor Bisio, Le scrivo in merito al suo nuovo film "L'ultima volta che siamo stati bambini ". Le volevo dire che mi ha stupito il modo in cui ha intrecciato i fatti, tanto che non sono riuscito a prevedere quello che sarebbe potuto succedere di attimo in attimo come, invece, faccio con quasi tutti i film che vedo. Ho notato anche che è riuscito a collegare gli avvenimenti storici con i fatti inventati, come nella scena in cui i bambini, armati di fionde, cercano di colpire gli aerei inglesi con dei sassi. Inoltre, anche se in questo film ha parlato di avvenimenti seri, di fatti pesanti, è riuscito a rendere il tutto anche un po' comico, cosa che, penso nessuno sarebbe riuscito a fare meglio. La ringrazio per l'attenzione che mi ha dedicato. Cordiali saluti.

M.R

 

 

Gentile Bisio, abbiamo visto L’ultima volta che siamo stati bambini e ci è piaciuto moltissimo. Complimenti proprio bello!!

Silvano and family 

 

Gent. Claudio Bisio, l'abbiamo presa in parola! Siamo delle maestre di quattro classi di quinta primaria della scuola di Varese che hanno portato i loro alunni al cinema a vedere il suo film per celebrare la giornata della memoria. Al ritorno abbiamo chiesto di scrivere le loro sensazioni e opinioni. Eccole! Spero riuscirà a leggerle tutte, perché sono davvero belle, almeno a nostro parere. I testi non sono stati corretti proprio per mostrarle la veridicità degli scritti , quindi se trova degli errori ortografici (speriamo pochi!) perdoni i nostri alunni ! Anche a noi maestri il film è piaciuto molto! Se poi, visto che nel video iniziale ci ha detto che era dispiaciuto di non essere lì con noi, volesse venire a trovarci, noi saremmo felicissimi! La ringraziamo per l'attenzione. A presto!

Le insegnanti della scuola primaria Mons. Manfredini di Varese.

 

Complimenti Claudio bellissimo film!!!! 

Flavio
 

Complimenti per il film... Bellissimo, struggente ma anche tenero e delicato... Italo... grandissimo. Ancora grazie per la bellissima esperienza,  l'ho consigliata ai miei alunni.

Anna Paola

 

Caro Claudio, Non scrivo mai a nessuno, ma il film che visto ieri sera l’ho trovato un CAPOLAVORO. Complimenti!

Grazia

 

Buongiorno, siamo la classe 1° A della scuola secondaria di primo grado “Massimiliano Kolbe” di Oggiono; abbiamo visto il suo film il 23 gennaio al cinema in occasione della Giornata della Memoria.Ci è piaciuta molto l’idea di fare il film con dei bambini: si impara ma ci si diverte anche; trasmette un messaggio ma in modo diverso rispetto al solito; emergono le idee, la curiosità, la fierezza, l’orgoglio; è un film giocoso, non era pesante. I bambini protagonisti hanno preso la realtà quasi come un gioco. Ci siamo anche accorti che i bambini non pensano tanto alle conseguenze di quello che fanno. Ci è piaciuto il personaggio di Vanda: all’inizio era presa in giro perché era una ragazza, poi invece si è capito che lei era essenziale, come anche il personaggio di suor Agnese. Si vede anche la loro religiosità. Vanda si ricorda tutti gli insegnamenti delle suore e li mette in pratica. Riccardo all’inizio viene preso in giro perché è ebreo, ma i suoi amici gli vogliono bene e lo vanno a cercare. Italo è un personaggio che fa ridere; si crede grande rispetto ai suoi amici e per questo viene preso un po’ in giro. Però ha anche paura.

Il nonno di Cosimo era un po’ severo, a volte iperprotettivo verso il nipote: non vuole che si faccia male. I momenti più divertenti sono stati quando Italo è caduto con lo zaino, quando hanno preso la gallina Riccarda che è diventata il pollo Riccardo, l’accento di Cosimo, alcune battute del film, la notte in tenda con la paura per lo “stregogigio”, il fatto che i tre bambini e i due adulti non si incontrano praticamente mai durante il viaggio; ci è piaciuto anche quando si sono coperti di cenere, oppure quando Italo è stato male perché ha bevuto l’acqua sporca. Un’altra cosa bella è che i bambini hanno deciso di lasciare il pollo alla famiglia povera e hanno condiviso il cibo con la giovane mamma che doveva allattare. Ci sono stati dei momenti in cui i personaggi hanno avuto paura: soprattutto nella galleria e quando hanno visto i partigiani morti, oppure quanto Vittorio e suor Agnese rischiavano di essere fucilati.

La fine ci ha stupito: Italo sale sul treno felice, ma poi si scopre che Riccardo era già morto prima ancora che loro partissero per cercarlo, e anche Italo probabilmente è morto nei campi di concentramento. Quando abbiamo finito il film, abbiamo lavorato e riflettuto sulle nostre paure, su quello che ci spinge a lavorare bene, su quello che ci blocca e quali pregiudizi abbiamo, su quello che ci porteremmo in un viaggio metaforico per raggiungere i nostri sogni; alla fine abbiamo riflettuto anche su quali sono i significati, l’importanza e il valore della Memoria. Prima di concludere con i nostri saluti, abbiamo una richiesta: se non ha troppi impegni e se ha voglia, le chiediamo gentilmente se può venire nella nostra scuola a parlare con noi del suo film. La salutiamo e le inviamo una foto del nostro lavoro.

I ragazzi della 1° A con la prof.ssa Annalisa

 

Caro Claudio, siamo gli studenti della classe 1° B della scuola Kolbe (Campus Molinatto) di Oggiono in provincia di Lecco. Insieme ai nostri compagni abbiamo visto il tuo film in occasione della Giornata della Memoria: è un film molto profondo, che ci ha suscitato tante emozioni. La prima è la felicità perché abbiamo riso un sacco (soprattutto con la gallina/gallo Riccarda/o), ma alla fine ci siamo rimasti male: ci eravamo affezionati ai protagonisti e la loro sorte ci ha fatto riflettere. Tornati in classe abbiamo lavorato sui nostri pensieri, ricreando la locandina del film: la galleria ha racchiuso le nostre paure, il semaforo i nostri pregiudizi, la locomotiva è diventata simbolo del motore della nostra vita, i vagoni il nostro bagaglio e, infine, i binari hanno rappresentato i ricordi che ci guidano nel viaggio della nostra vita.  E' stato molto bello e ci ha aiutato a capire il vero senso della Giornata della Memoria! Ti abbiamo mandato le foto del nostro lavoro speriamo ti piacciano... ora aspettiamo il prossimo film 🙂

La classe 1'B e la prof. Chiara

 

Ciao Claudio, ho appena finito di vedere il film e ho cercato di capire se potevo condividere con te il mio pensiero ed eccomi quì. Ho riso tanto, praticamente x tutto il film poi Italo sale sul treno, mi sono commossa ho iniziato a piangere e non ho più smesso. Ho apprezzato la leggerezza con cui hai affrontato un tema così doloroso. È Intenso ma l'hai raccontato con leggerezza, è divertente ma tristemente reale. Grazie grazie a te e a tua moglie per aver scelto questo libro grazie per averlo prodotto e per aver scelto i tre protagonisti assolutamente giusti per la parte. È il film più bello che abbia visto negli ultimi anni.  Leggerò il libro per capire bene quanti meriti hai 😂 Grazie

Michela😸

 

 

Ciao Claudio, Sono Giorgia della 3C scuola Cervi di Rozzano, ti mando il mio testo dopo aver visto il film L'ultima volta che siamo stati bambini.

 

Ciao sono Mayra della 3c scuola Cervi di Rozzano. Ti invio il mio pensiero sul film con allegato il mio disegno come hanno fatto i miei compagni. Tantissimi Saluti da Mayra.

 

 

Ciao Claudio, ti voglio ringraziare per aver fatto il film l'ultima volta che siamo stati bambini. Un film fresco ma intenso, su un disastro creato dagli uomini e visto con gli occhi dei bimbi. ci ha fatto stare incollati alla poltrona fino alla fine.  Ti ho scoperto come attore in MEDITERRANEO e ti ho sempre seguito..continua pure a fare anche il regista sei un grande. Pensa che dopo tanti anni a settembre sono andato con mia moglie a MEGHISTI (la più piccina la più lontana). Un saluto è un abbraccio..

M.F.

 

Buonasera, siamo gli alunni della classe 3 C dell'IC Aldo Moro di Saronno (VA). Venerdì 26 gennaio con tutte le classi della nostra scuola media, abbiamo visto il film " L' ultima volta che siamo stati bambini" in occasione della Giornata della Memoria. Il film è piaciuto molto e siamo rimasti colpiti dalla bravura dei piccoli attori, protagonisti della storia. Francesca della classe 3 C ha una domanda per il regista: " Ha avuto timore di non riuscire a descrivere abbastanza bene un tema così delicato come quello trattato o magari, di essere indiscreto?" Nel frattempo le auguriamo di proseguire la sua carriera anche come regista. Grazie.

Gli alunni dell'IC Aldo Moro di Saronno con la professoressa A.B.

 

Caro Claudio, venerdì siamo andati a vedere "L'ultima volta che siamo stati bambini", ci è piaciuto molto e ieri abbiamo scritto una recensione collettiva con tutta la classe. Divisi in gruppi abbiamo lavorato sui vari aspetti del film. Ci sono un po' di errori, ma speriamo che nel complesso ti piaccia! Grazie!

La 1a media sez. D dell'I.C. Octavia di Roma e la prof.ssa L.B.

 

Ciao Claudio. Qualche ora fa sono tornato dal cinema Centrale di Lucca dove ho avuto la fortuna di guardare il tuo primo film da regista. Un film leggero ma al tempo stesso profondo; divertente ma al tempo stesso drammatico; spensierato e subito dopo riflessivo. La parte della scelta all'orfanotrofio; l'incontro con la famiglia che non aveva da mangiare; le confidenze e le debolezze del soldato con la suora: tanti gli spunti di discussione e commozione che alla fine ti rimangono dentro. Un film di qualità, insomma... Bravi anche gli attori, sia i bambini che gli adulti. E la canzone di De Gregori  ? Direi azzeccatissima, perfetta ed emozionante al pari del finale del film. Pensa che all'ultima scena, con la coppia di anziani, le persone in sala hanno applaudito e nessuno si è alzato fino a quando non è finito il pezzo che accompagnava i titoli di coda e i nomi dei protagonisti. Complimenti davvero. Sei un'artista completo. Spero di incontrarti un giorno per scambiare due chiacchiere da vicino. Ti auguro tutto il bene di questo mondo. A presto.

G.D.G

 

Ciao Bisio, siamo quattro ragazze del liceo Sigonio di Modena e abbiamo visto l'altro giorno il suo film "l'ultima volta che siamo stati bambini" al cinema. C'è rimasto un piccolo dubbio sul finale: perché ha deciso di non far vedere la reazione del fratello maggiore all'imbarco di Italo? Ci sarebbe piaciuto riuscire vederla, visto che sapeva dove avrebbe portato quel treno. Volevamo soltanto chiederle se le andrebbe di fare con la nostra classe un incontro online (magari su meet) per svelarci i retroscena e i significati nascosti del film. La ringraziamo per la sua attenzione.

Alice B. Alice F. Angelica Gaia

 

Buongiorno signor Bisio! Siamo due studentesse della classe 1°A del liceo Sigonio. Come le è stato accennato dal prof., venerdì 26 gennaio siamo andate a vedere il suo film: "L'ultima Volta Che Siamo Stati Bambini". E visto che con nostra grande sorpresa ha risposto alla mail che le è stata mandata, volevamo scriverle alcune considerazioni personali sul film. In particolare, ci è piaciuta la sua capacità di catturare l'essenza dell'infanzia, ricreando atmosfere e situazioni che ci ricordano quei momenti. Ci è piaciuto anche il modo in cui è riuscito a riportare l'ingenuità dei bambini riguardo al tema della Shoah e di quello che succedeva all' interno dei campi che per loro era un mondo totalmente estraneo e sconosciuto. Tutto questo alleggerito da un sottofondo ironico, che non ha però tolto nulla al significato profondo riuscendo a trasmettere in modo convincente i sentimenti di nostalgia e malinconia. Il suo talento comico si esprime nella giusta dose, dando equilibrio alle scene più intense.

Alessia e Irene

 

Caro signor Bisio, 

siamo tre studentesse della classe 1A del liceo Carlo Sigonio, a Modena. 

Il 26 Gennaio siamo andate con la nostra classe al cinema per vedere il suo film, e ne siamo rimaste colpite, per questo volevamo condividere con lei la nostra opinione. 

Il film secondo noi tratta l'argomento in una maniera adatta a tutte le età, risulta quasi leggero anche se, grazie al finale, risulta serio e profondo. Questo film ci ha fatto provare emozioni contrastanti, grazie alle risate per le battute dei bambini e al pianto per il finale molto commuovente. Il film ci è piaciuto molto, anche se ci sarebbe piaciuto vedere la reazione del fratello alla scomparsa di Italo. Ci sarebbe anche piaciuto vedere come sarebbe finita la storia tra Suor Agnese e Vittorio, anche se lei è una suora sarebbe stato interessante e a tratti anche divertente scoprirlo!! La sceneggiatura e gli attori ci sono sembrati meravigliosi, e ci siamo domandate come si è svolta la scelta degli attori e come funziona il lavoro da regista. Ci piacerebbe avere un confronto con lei! Complimenti per il lavoro fantastico, un saluto.

Letizia, Doaa e Sofia

 

Caro Claudio , siamo una classe seconda media dell'istituto IC. OCTAVIA di Roma. Venerdì scorso 26 gennaio abbiamo visto il tuo film "l'ultima volta che siamo stati bambini" e abbiamo raccolto il tuo invito a scriverti. Ogni alunno ha scritto un biglietto per te e questa email contiene il riassunto  dei nostri  messaggi. Il film è piaciuto a tutti, qualcuno si è commosso per il finale, altri avrebbero voluto un lieto fine. Molto apprezzato è stato il lato divertente del film pur trattando un argomento drammatico della nostra storia. L'amicizia che lega questi bambini e la loro forza ha colpito particolarmente tutta la classe. C'è una domanda da parte di qualche alunno, vorrebbero sapere se la storia è realmente accaduta. Se vorrai rispondere a questa mail la classe 2E ne sarebbe felice. In attesa di un tuo riscontro ti auguriamo buon lavoro per il tuo prossimo film.

Classe 2 E

 

Ciao, sono L.L. della 3c della Primaria Cervi di Rozzano (mi) insieme alla nostra maestra ti avevamo già scritto che ti avremmo inviato i nostri pensieri sul tuo bellissimo film. Grazie e viene a trovarci in classe se puoi!

L.L.

 

Ciao Claudio, io ho visto oggi il tuo film e mi è piaciuto molto, mi dispiace per il finale in cui mi aspettavo qualcosa di più ma per il resto molto bello. è anche divertente cosa non scontata contanto la tematica cioè la seconda guerra mondiale. complimenti! Continua così.

Leonardo 

 

Carissimo signor Bisio, mi permetto di apostrofarla con un "carissimo" appena rientrata dalla sala d'essai in cui ho potuto vedere il suo film: mi è piaciuto molto. Ho sempre seguito con piacere diverse sue performance, sia nella conduzione degli spettacoli comici, sia come interprete di film su presidenti un po' imbranati, picari, scemi di guerra e tanto altro, ma questa sua opera prima mi ha sorpresa e appagata. Avevo bisogno di quella amarezza tiepida che conforta e commuove in questi tempi tremendi in cui si ricorda l'olocausto e si assiste contemporaneamente, impotenti, alla violenza incredibile sul popolo palestinese. Ho settant'anni e appartengo dunque a quella stagione che ha pianto, odiato, recriminato sul diario di Anna Frank, ancora abbastanza vicina - magari figlia e nipote di partigiani come me - da poter considerare la seconda guerra mondiale il proprio passato prossimo. Il suo film è leggero e pesante al tempo stesso, non avevo letto il libro e adesso lo farò, così come cercherò di trovare un'altra proiezione alla quale accompagnare il mio nipotino che compirà undici anni fra tredici giorni. I piccoli interpreti sono bravissimi - sapientemente incoraggiati e diretti senza dubbio - molto espressiva l'attrice e superficiale e spaccone e fragile quanto basta l'attore, proprio come ho sempre immaginato che fossero tanti fascistelli nostrani. Crudeli se potevano, perché spesso imbelli nella vita. Basta, dovevo limitarmi ad un commento, ma mi permetto di assicurarle che, se per caso passasse da Forlì, le offrirei con grande piacere un piatto dei miei passatelli. Con la riconoscenza che si deve a chi ti ha fatto un piccolo dono, la saluto e le auguro di continuare a fare buoni lavori.

Daniela

 

Buongiorno Claudio, ieri ho visto il tuo film "L'ultima volta che siamo stati bambini": emozionante, toccante e con la leggerezza dello sguardo dei bambini... Grazie, perché da mamma, ma anche da pedagogista, ho assaporato tanti aspetti di questo film e tutti me l'hanno fatto amare. Un caro saluto.

Paola

 

Salve! Sono un'insegnante di scuola primaria...Ho accompagnato i miei alunni al cinema per assistere alla visione del film " L'ultima volta che siamo stati bambini". Volevo farle personalmente i complimenti per la regia. Ho ritrovato nel film la leggerezza e la spensieratezza che caratterizza l'essere bambini, seppure si siano fatti portavoce dei pregiudizi e degli assurdi luoghi comuni dell'epoca, ma allo stesso tempo la profondità dei sentimenti che solo i bambini, in un momento storico così drammatico, potevano essere capaci di comunicare ai grandi... Grazie per questo bel regalo.

 

Sono una docente che svolge attività di sostegno in una scuola media in un paesino della provincia di Sassari. Abbiamo portato l'intera scuola a vedere il film. È stata un'esperienza bellissima, i ragazzi sono stati letteralmente rapiti dalla storia, dai quattro personaggi, dal coraggio di Italo, dagli occhi espressivi di Vanda, dalla spontaneità di Cosimo, dalla schiettezza di Riccardo. Nel finale è scoppiato un commosso applauso sulle note della canzone di De Gregori. Un momento molto toccante. Complimenti Claudio. Ad maiora semper

Prof.ssa L.S.

 

Ciao idolo assoluto,
complimenti per il film “l’ultima volta che siamo stati bambini” è bellissimo! Un piccolo gioiello cinematografico. 
I bambini sono eccezionali!
Sei sempre un grande, qualsiasi cosa fai.
Un abbraccio grande. 
Con affetto e stima. 
Marco

P.S uno dei bambini si chiama Italo come il protagonista di uno dei miei film preferiti Asini!
Per non parlare della citazione di Marrakech Express: “erano aaaanni che non mangiavo così!” Cos’erano”? Aaaanni!”

 

Caro Claudio, accetto il tuo invito a scriverti dopo aver visto il tuo film ieri sera e ancora ci penso.
Ho sorriso tanto, riso abbastanza e pianto come una fontana dopo il pugno nello stomaco degli ultimi 5 minuti.
Grazie, davvero.
La scelta de " La storia " di De Gregori alla fine per me donna del '67 è stato un altro colpaccio! 
Ecco. È tutto!

Lucia

 

Caro Bisio, ho visto il suo film in programmazione al Cineforum cittadino e devo dire che lo considero un buon prodotto cinematografico. Nel trattare un tema forte come quello della deportazione degli ebrei d’Italia nel 1943, si sono dosati bene la leggerezza narrativa, necessaria, volendo fare un film di bambini(e, perchè no, per bambini) e il registro drammatico imposto dai temi, le situazioni, i personaggi, di cui è inevitabilmente costellata la storia raccontata. Era facilissimo incorrere nel banale o nel retorico, ma mi sembra che entrambe i mali siano stati accuratamente evitati. È un film che racconta anche la storia con la s maiuscola, denunciando, inchiodandola alle proprie precise responsabilità, la gerarchia fascista nel solerte e disgraziato adempimento delle orrende leggi razziali, volute per compiacere lalleato tedesco e ulteriore contributo nel consegnare lItalia intera alla parte sbagliata della suddetta storia. Ma è anche un film dove vedo messa sotto processo anche laltra protagonista di fondo, ovvero la Guerra. È nella scena della scampata fucilazione che risalta questo aspetto del film: davanti al plotone desecuzione non vediamo più il graduato della milizia e la suora: senza la rispettiva divisa appaiono per quello che sono, due giovani, liberi dai propri, fin troppo restrittivi, ruoli ma travolti da un qualcosa di più grande di loro. Le parole che il giovane rivolge alla sua compagna di sventura (cosa avrebbe risposto se lavesse invitata a cena), più che lultimo desiderio di un condannato a morte, rimandano a quello che sarebbe dovuta essere la loro, legittima, vita a quell’età, che altro non è se non ciò che la guerra di fatto impedisce (la gioventù rubata). Lo stesso messaggio di denuncia, lo vedo nellintensa, drammatica sequenza della condivisione dell’unico alimento disponibile tra i bambini e la famiglia ridotta alla fame: lì, la guerra, si manifesta nelle sue conseguenze più tragiche, scaricando tutto il male di cui è portatrice sui più giovani, addirittura neonati (come non vedere la metafora della guerra/morte nella contadina che insegue con la falce il ladruncolo di polli?).  Bravo Bisio, ha fatto un film che ha qualcosa da dire, e di questi tempi, dove di chiacchiere inutili se ne fanno fino alla nausea, non mi sembra affatto poco.

F.U. – Saronno

 

Ho visto oggi il film con la mia classe. Sono un docente precario da più di 8 anni ormai e insegno filosofia e storia, o come questi ultimi anni, storia e geografia alla scuola secondaria di primo grado. Il film è molto gradevole e ha colpito molto i bambini.. una commedia leggera per un evento drammatico, un po' come fece Benigni ne la vita è bella, ma con protagonisti dei bambini...4 differenti storie, 4 realtà quasi opposte che si avvicinano per diventare una unica grande amicizia come solo i bambini sanno fare. Non sono nessuno per fare critiche alla trama, ma un giorno mi piacerebbe vedere, e specialmente fare vedere ai bambini, una storia con il lieto fine...in cui veramente si possa sperare di vincere l'orrore...e allora perché no...un salvataggio vero.. magari in chiave comica, del proprio amico...e una suora che cede alle emozioni e rinuncia all'abito.. qualcosa che esca da quanto ci si possa aspettare.. qualcosa che fa vedere si l'orrore.. ma anche la speranza di infrangerlo.. come insegnamento al fatto che esiste l'oscurità ma se non la permettiamo possiamo vincerla.. un po' come succede ne il piccolo principe.

Un saluto e grazie del film.

 

Salve Claudio, non so se questa mia email ti raggiungerà mai, né se ti sta sulle scatole che io ti dia del "tu", ma spero che queste parole possano comunque arrivarti. Ti scrivo perchè volevo ringraziarti. Mio figlio ha visto il tuo film ieri mattina, con la Scuola, in occasione di “Castellinaria” qui a Bellinzona (Giubiasco) e da allora non fa che parlarne. A parte che, vederti dal vivo è stata sicuramente una cosa che gli è piaciuta un sacco, ma proprio il film in sé. Lui, che comunque è un quattordicenne che delle sue emozioni parla poco e solo se “sotto tortura” 😜, da ieri non fa che tornare sull’argomento, vedere e rivedere il trailer, mostrarlo a noi, parlare di quello che hai raccontato, di come far sorridere su un tema così delicato e doloroso sia importante e difficilissimo. E continua a raccontare. E ne parla anche con i suoi compagni. Ecco. E questa cosa è bellissima. E tanto importante. E volevo ringraziarti di cuore. Con gratitudine.

A.C.

 

Buon giorno sig. Bisio, Ho seguito più volte i suoi spettacoli al Modena o cmq nei ns teatri genovesi e al cinema come attore.  Sempre esperienze positive. Ieri ho visto il suo film sul rastrellamento del ghetto.  Sono un po’ più grande di Lei, mia madre in quegli anni viveva a Roma perché studentessa e/o appena occupata. I miei nonni erano di un paese dove poche erano le scuole e solo primarie. Molto ha raccontato a noi bimbi (siamo 3 fratelli) del tempo di guerra, degli stenti della popolazione, degli scolari che andavano a scuola con le scarpe sotto il braccio per non rovinarle e molto molto altro. Ricordo chiaro il dolore dei suoi ricordi, l’impossibilità di lei di fare cose tangibili perché i tempi erano “difficili” diceva. Ho ritrovato nel suo film lo stesso dolore, lucido ma sereno e composto, mi ha fatto rivivere la commozione dell’incoscienza infantile, il non ritorno, la paura di chi sa ma non vuol ferire l’innocenza. Volevo solo ringraziarla. Ha saputo essere reale e lieve, tenero e sgomento, ha reso il tragico con dolcezza. Cosa rara. Grazie ancora per ciò che mi ha dato.

F.D.M

 

 

Il film mi è piaciuto molto, credo che il lavoro con i bambini sia stato impegnativo ma appagante , sono “veri “tutti e quattro(un po’ meno la suora )
Viene rappresentata esattamente la trasformazione “alla Claudio “ della storia letta, momenti intensi di storie tristi, di repressione trattati in modo ponderato ma comunque efficaci , manca il momento “what the fuck “ che avrebbe stravolto la narrazione mentre viene dato spazio alla comicità spontanea dei bambini. Preferisco il finale diverso del film a quello del libro . 
Sandra e Claudio siate orgogliosi del vostro lavoro : bravi
👏🏻👏🏻👏🏻

C.R.

 

Premetto che andrò a rivederlo al cinema con mio nipote Lucio sia perché il film mi è piaciuto moltissimo sia perché voglio vedere la reazione di un bimbo di 9 anni .
A mio parere hai fatto un film "di parte" e hai fatto bene; gli accenni al padre al confino, i partigiani uccisi sul ciglio della massicciata ferroviaria, la reazione degli astanti nella trattoria all'arrivo del fratello di Italo in divisa, e altro ancora, tutti elementi appena tracciati nel libro, hanno fatto di questo film non solo un film sulla Shoah ma anche un film antifascista (anche ridicolizzando alcuni aspetti grotteschi dei suoi gerarchi e il loro servilismo ai nazisti tedeschi).
Ci sono stati vari momenti nel film che mi hanno emozionato e altri che mi hanno fatto pensare ad un presente purtroppo non bello.
Sicuramente la scena in cui la bimba si mette in mezzo ai due bambini che stanno per colpirsi con la fionda è, a mio parere una delle più significative; ho pensato immediatamente al conflitto israelo-palestinese, il coraggio di mettersi in mezzo per fermare una violenza assurda che colpisce innocenti da ambo le parti.
Momenti da lacrima l'abbraccio ta il soldato e la suora quando pensano di essere oramai alla fine della loro vita e quello tra la bimba e il bambino; ambedue non hanno avuto l'affetto e l'abbraccio di una mamma. Quanto è importante un abbraccio in certi momenti!
Il finale, completamente diverso dal libro, è sicuramente d'effetto e fa scendere ancora qualche lacrima; la fine del ragazzo che sale sul treno dei deportati e che non farà mai ritorno e che ignora ciò che lo aspetta a me ha ricordato un po' il finale del film "Il bambino dal pigiama a strisce" .
Dopo tutti questi complimenti non posso, voi mi conoscete, non trovare un piccolo neo; ho trovato la prima parte del film, fino all'inizio del viaggio un po' "lento" e con meno "ritmo" rispetto alla seconda parte; forse rivedendolo non avrò più questa sensazione.
Auguro che questo bellissimo film abbia il successo che si merita nelle sale, giri nelle scuole e che superi i confini italiani perché merita.

F.B.

 

Giulio: Film divertente e allo stesso tempo riflessivo. Mi è piaciuto molto quando Italo è salito sul treno con gli ebrei per salvare Riccardo.

 

Alessandro: Film molto simpatico e anche capace di farci riflettere. Anche se Italo e Cosimo erano contro gli ebrei, sono riusciti a diventare amici di un ebreo.

 

Mariano: Film molto bello e secondo me i bambini dovrebbero prendere spunto da quei comportamenti.

 

Vittoria: Il film che abbiamo visto mi ha invitato ad essere una persona migliore capace di aiutare i suoi amici quando hanno bisogno. La parte del film che mi è piaciuta di più è quando Italo fa finta di essere un ebreo per andare a salvare il suo amico che purtroppo era già morto.

 

Nicolas: Il film è stato molto bello e avrei continuato a vederlo per molto tempo. Per me è un film adatto a tutte le età anche se purtroppo non c'è un lieto fine.

 

Andrea: Sicuramente è un film molto "sensibile" perché parla di un brutto momento storico e perché è basato sul dolore dei bambini. Infatti la cosa che mi ha colpito di più è il fatto che, anche nella sofferenza, prevale il valore dell'amicizia tra ragazzi.

 

Denise: Film molto bello e pieno di emozioni, dove dei bambini si ritrovano ad essere adulti, dove l'incoscienza fa a botte con la ragione e dove la tristezza fa apprezzare ancora di più la bellezza dell'amore. Dovremmo imparare anche noi a vedere il bello delle cose anche se tutto intorno ci dice il contrario e ad apprezzare il dono della vita.

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