Giorgio Umberto Osti

Giorgio Umberto Osti

Proemio Mirabili lettori, nonché estimatori e/o sodali di Claudio, è d’uopo una premessa… Nel mentre, energico, pigio con entrambi i gomiti i rigidi tasti dell’obsoleta “Olivetti M40” per tesserne le lodi, una crescente paura in me prospera… O meglio: una lacerante paura, non dettata tanto dal dubbio di non essere idoneo ad assolvere tal ragguardevole compito, quanto dalla pressoché palpabile certezza di non essere retribuito – specie in denaro! - per siffatto sforzo intellettivo… Una trepidazione che, vi avverto fin da subito, si ripercuoterà sulle righe a seguire; minando la qualità dello scritto… Sicché, laddove vi imbatteste in improvidii errorii ortografichii , in sconclusionate ricostruzioni spazio-temporali e/o in erroneo uso della “consecutio temporum”: non esecratemi! Rafforzo: paventando di non essere retribuito – specie in denaro! -, non mi curerò di cesellare con minuzia tal panegirico letterario… Vogliate gradire la mia onestà intellettuale! Ebbene, vi narrerò dell’accidentale incontro con Claudio… Un aneddoto da cui traspariranno inimmaginabili – stimo a molti - aspetti della sua, già di per sé multiforme, personalità; fogge ben dissimili dalle usuali, da decenni, idolatrate sul palcoscenico e sullo schermo… Un Claudio a venature compassate, intimiste e umbratili… Un atipico Claudio che, spentisi i riflettori, non solo si spoglia degli sfolgoranti panni del comico; ma che, addirittura, abiura la comicità stessa! Che interpellato, nelle opinioni rifugge la frivola boutade, si smarca dalla scontata battuta; per sciorinare dissertazioni – in aggiunta, eccezionalmente laconico - di stampo filosofico… Ricorrendo, altresì, a un singolare uso della parola, non atta – d’abitudine - a scorticare con pungente ironia l’esistenza in generale; ma a medicarla… Una parola meno strillata, più sussurrata; meno risoluta, più esitante… Che, deliberata, non stimola il diletto nell’interlocutore; bensì, la spiritualità -  che cazzo ho scritto!?! –  Cionondimeno, mi persuado che, financo a tal inusitato Bisio, dopo l’inevitabile disorientamento, vene hafezionerette… Sì: una spiazzante, quantunque suadente, sorpresa per tutti voi! Un po’ come, parafrasando una sua sapida metafora, capita, a Pasqua, al vispo bimbo tifoso juventino che, rompendo l’uovo griffato dell’adorata squadra, frastornato, all’istante, dal fischietto trovatovi all’interno, indi, appreso dal padre, juventino anch’egli, che è da arbitro, se ne beano entrambi! – quante cazzo di virgole ho messo!?! - Ah, scordavo… Dapprincipio, avrei voluto intitolare la testimonianza «Il lato B del Bisio» … Ma a scampare pruriginosii ecuivochii alla fine ho optato per:

«Sotto il cerone»

L’incontro Accadde – per le succitate ragioni – tra le 8,03 e le 17,28, in un imprecisato giorno, di un imprecisato mese, di un imprecisato anno di altrettanto imprecisato paese del Veneto… Io e Gina – la mia fidanzata dell’epoca – eravamo usciti per una rigenerante passeggiata… Di botto, percorsa una manciata di metri, un uomo disteso a terra! Lì per lì, pareva uno sconosciuto e, inoltre, non era dato a sapere perché si trovasse in quella posizione… Malore? Incidente? Crisi mistica? - che cazzo ne so! - Gina, assai premurosa, si chinò e richiamandomi l’attenzione: «È il Bisio!!!» Mii avicinabbi anca io e sii avicinabbe anca un tizzio alè mie spallee che, curioso, s’informò: «È vigile?» … Il tempo di appurarlo che Claudio, alzatosi: «No! Sono un attore!!!» … Sguarnito del suo proverbiale sarcasmo… Sparsasi la notizia, in un lampo, fu attorniato da un nugolo festante di fans… Ammiratori smaniosi di udire qualche sua contemplata spiritosaggine… Ma lui, stranamente controllato, seppur – ovvio – disponibile con tutti; assai discorde dall’osannato cliché dell’istrionico, lepido e popolare personaggio… In quei minuti a firmare autografi, non una freddura! Benché minima licenza buffa! La medesima asettica risposta «No! Non ho mai giocato nella Juve!», ribadita a mo’ di ipnotica giaculatoria, a chiunque, poscia aver conseguito l’agognato autografo, gli rivolgesse un «Gentile Claudio!» …  Affatturato da quell’immagine ben stridente da quella ordinaria, stassi a osservarlo… Quando si sparpagliò il drappello di ammiratori, s’incamminò quasi, però, non avesse una precisa meta… Ributtandosi di tanto in tanto per terra - che cazzo sto scrivendo!?! -  Nel contempo, scorsi Gina avviarsi in opposta direzione… Che fare? Seguire l’adorato mito, oltretutto parecchio stregato da quell’inusuale condotta, o lei? Che fare? - e rispondetemi, cazzo! Mi perdonino! Talvolta sono vittima di parossismi comportamentali! - A togliermi dall’impasse fu proprio eglii, ritornato verso di me… Intuita la mia inerzia, appreso il nome della mia fidanzata, mi invitò a tallonarlo; bofonchiando: «Va’ Gina!!!» … Manco una facezia a sdrammatizzare l’istante, per accalappiare il mio sorriso… E fu l’inizio di un’indimenticabile camminata, tra le 8,03 e le 17,28, in un imprecisato giorno, di un imprecisato mese, di un imprecisato anno di altrettanto imprecisato paese del Veneto… - «e basta! cazzo!»; qualche impertinente tra di voi! -   

Bisio: le paure, le donne, la religione, la politica, etc etc Ecco un significativo sunto di alcune delle risposte che, quell’imprevisto austero e flemmatico saggio, mi fornìi :

«Un incubo ricorrente? Mi suicido col gas esilarante e muoio dal ridere…»

«Se temo la vecchiaia? No! Oramai, nemmeno un giudice oserebbe darmi vent’anni…»

«Le donne? Mah… Alcune mi preferiscono nelle vesti di attore, altre in quelle di comico… Tutte, senza!»

«Un indirizzo religioso? Via San Francesco 45100 Rovigo! Uno filosofico? Via Platone 13100 Vercelli? Boh…»    

«Se donerò gli organi? No! Ho soltanto una batteria e un paio di chitarre…»

«Una poesia? “Ti ho conosciuta nella pioggia, ti ho amata nel sole, ti ho persa nella nebbia…” È di un crepuscolare poeta rodigino!»

«La politica? Penso che “la politica per la gente” abbia un significato! Così pure “la gente per la politica”! Mentre, “per politica la gente la” non significhi un cazzo!».

«Se recitare mi emoziona ancora? Sì, ogni volta, mi si irrigidisce il resto del corpo!  Ah, “il resto” perché fin dalla nascita soffro di priapismo…».

«Un messaggio contro la droga? Mah… Aiutiamo gli ex-cocainomani a rimettersi in riga!»

«Il sesso? Dal medico, su una rivista, oggi ho letto che fare sesso con frequenza giova alla salute… Boh!»

«Un aforisma? “Grazie al corso di autostima non bestemmio più…” È di un filosofo rodigino!».  

«L’amicizia? Sono talmente discreto che, per sapere come stanno gli amici, leggo ogni giorno i necrologi…».

«Una battuta?era ora, cazzo! “Mi chiamavano l’alieno perché andavo sempre in disco e bevevo a ufo…” È di un umorista rodigino!»

Arrivederci Maestro Rimuginaii a lungo su quelle risposte, scarnificate da qualsivoglia amenità e rimpolpate di impensabile solennità… M’accorsi che procedevo da solo… Mi voltai e lo intravidi, per l’ennesima volta disteso a terra… Lo rialzai… Ammantati dalle tenebre, sbirciai l’orologio preconizzando, ahimè, l’imminente commiato… «Guarda che è l’una!» … E lui, di rimando, sempre con quel tono languido ben lungi – rafforzo! – da quello frizzante del personaggio pubblico: «Guarda che mareee…» Sì, dinnanzi a noi il placido mare ad accarezzare il litorale di un’imprecisata a località balneare ligure… Ci specchiammo nelle accue… Per ridestare il vulcanico guitto, osai proferire: «Gemelli?» …Ma lui, serafico: «No, Pesci! Benicio, invece, del Toro…» Deludendomi, rifiutò la mia richiesta di scambiarci i numeri di telefono: «No, sono affezionato al mio!» … Tuttavia, estrasse un biglietto da visita dal portafoglio, ne annotò qualcosa a penna e poi me lo porse; purché non lo leggessi nell’immediato… Sarebbe giunto un imprecisato istante – disse – in cui indomito istinto mi avrebbe indotto a sbirciarlo… E se ne andò, alternando alle reiterate cadute a terra, pure delle pencolanti corsette… - che cazzo sto scrivendo!?! - Non lo rividdii mai più… Un attimo: forse quell’imprecisato istante è giunto! Quale ermetico messaggio appuntò? Eccolo, lo dispiego…

«Caro Joshua H. O’Stee, grazie a te mi sento finalmente meno solo nell’universo dei pirla…» (Claudio Bisio) 

Bèa Bisiooooo!!! Stàme bèn!!! (Joshua H. O’Stee)

P.s. Me presentarìssito Michelle Pfeiffer? E Daniel Pennac? Sèmo tanto diffarenti come scritori?  Boh…