Il blog

No nuke

No nuke
Ricevo questa mail da Brizzly, che volentieri pubblico.

 Questa sera la notizia di testa dei telegiornali nazionali riguardava la notizia dell'accordo fra il nostro Presidente del Consiglio e quello francese sulla realizzazione di nuove centrali nucleari in Francia e appena possibile anche in Italia, nonostante il referendum con il quale nel 1987 il nostro Paese, anzi gli italiani una volta tanto, abolirono questa forma di energia.
Oggi la televisione fa passare il nucleare come forma di energia alternativa, indispensabile e soprattutto pulita, senza citare i costi e i tempi di costruzione, i rischi sempre presenti e il problema mai risolto delle scorie, trasmettendo l'idea che le energie rinnovabili non sono e non saranno mai sufficienti e che sarebbero quindi una scelta perdente.

Nel giugno del 2008 è stata presentata ad Angeli di Rosora (AN) la LEAF HOUSE, la prima casa italiana ad emissioni zero, ossia totalmente autosufficiente, in grado di prendere tutta l'energia di cui necessita dalla natura: genera l'elettricità dalla luce solare, raccoglie e filtra l'acqua piovana rendendola potabile, utilizza una pompa geotermica per il riscaldamento che mantiene stabile la temperatura sia d'estate che d'inverno grazie a sondini sotterrati a 100 metri di profondità, oltre a infissi e mura costruiti in modo da evitare ogni dispersione di calore.
La casa è pronta ad essere affittata in via sperimentale ad alcuni dipendenti dell'azienda progettatrice Loccioni, i quali non avranno ALCUNA BOLLETTA DA PAGARE, in una società in cui i costi dell'energia saranno sempre più elevati nonostante la televisione ci dica che scenderanno oggi del 2% e domani del 4%.
I costi di costruzione di quest'abitazione sono rispetto agli appartamenti tradizionali del 10-15% maggiori e attualmente ammortizzabili in meno di 10 anni, ma con l'inevitabile sviluppo del settore e della tecnologia saranno destinati a scendere così come quelli necessari alla manutenzione.
Questo tipo di casa non è un sogno, ma è reale. Qui trovate la brochure che ne spiega tutti gli aspetti:
http://www.leafcommunity.com/download/Brochure_Leaf_House.pdf
e per chi non ha voglia di leggere qui c'è un video realizzato da rainews24:
http://www.youtube.com/watch?v=yO3E8vrb_tQ

Dal 1999 nella città di Barcellona vige un decreto che prevede l'obbligo (rispettato) di installazione di pannelli solari sugli edifici di nuova costruzione e ristrutturazione.
Un paese come la Germania produce da fonti rinnovabili energia in quantità almeno 10 volte superiore a quella prodotta dall'Italia con questi mezzi.
Dal 2016 in Inghilterra tutte le nuove abitazioni dovranno essere costruite ad emissioni zero.
Per non parlare di Olanda, Svezia, Danimarca...
Noi invece, ancora una volta stiamo decidendo di rimanere indietro.

Io sono un sognatore e sogno di vivere un giorno in una città in cui tutte le case saranno così e in cui ci si muoverà solo con trasporti pubblici e non inquinanti, ma sono sicuro che almeno la mia, quando deciderò di comprarla, sarà così.

Tenete informata la nazione, per favore, fate girare questa mail

You me say i'm a dreamer
but i'm not the only one
i hope some day you'll join us
and the world will be this one...

Soleterre

Soleterre
Ricevo questa segnalazione che vi giro. Sono molto seri ed hanno davvero bisogno.
Per maggiori informazioni andate al sito www.soleterre.org


Rischio chiusura per ospedale oncologico

Il reparto di Neurochirurgia dell’istituto Nazionale del Cancro di Kiev sta per rimanere senza medicinali e non solo.

Il Ministero della Sanità ucraino ha appena effettuato tagli ai finanziamenti per medicinali e materiali di consumo alle strutture ospedaliere, già normalmente carenti di tutto.

La riduzione è del 75% rispetto al 2008: a gennaio lo stanziamento statale è stato di 2.754 euro per l’intero reparto.

A Kiev servono urgentemente 93.000 euro perché Soleterre, che sostiene nel reparto 50 bambini al giorno, possa acquistare ANALGESICI, ANTIEDEMIGENI, ANTIBIOTICI, ANTITUMORALI oltre a GARZE, BENDE, CATETERI… 

Colonna sonora

Colonna sonora
 

Acqua, bene comune

Acqua, bene comune
Ricevo questa segnalazione che volentierti pubblico.

 Il 6 di Agosto con accordo unanime del parlamento si è votato una legge che privatizza tutta l'acqua potabile italiana e la consegna a due multinazionali francesi e ad alcuni faccendieri italiani del calibro di Caltagirone e Ottavio Pisante.

Tutto ciò è avvenuto nel più assoluto silenzio della società civile italiana.
E per questo:

GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2009 (15.00-18.00)
Facoltà di Scienze Politiche: Sala Lauree
L’acqua servizio pubblico o privato?
I processi di privatizzazione in Italia ed in Europa
SALUTO INTRODUTTIVO
Prof. Daniele Checchi  Preside Facoltà Scienze Politiche
Introduce e coordina
Prof.sa Giovanna Procacci  Sociologa Facoltà Scienze Politiche
INTERVENGONO
Massimo Florio  Economista Facoltà Scienze Politiche
Emanuele Lobina  Ricercatore PSIRU - Università di Greenwich
Laura Ammannati  Giurista Facoltà Scienze Politiche
Massimo Gatti  Vicepresidente AMIACQUE
CONCLUDE
Rosario Lembo  Segretario Nazionale Comitato Italiano Contratto
Mondiale sull’acqua, onlus