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Steits e satira

Steits e satira

Ricevo un interessante contributo al mio post su Obama e l'America di oggi dal caro Giorgiuccio, una sintesi del quale pubblicherei qui di seguito:

Gli “Steits” mi germogliano considerazioni fra esse antinomiche; un incessante rincorrersi di notazioni spiazzanti nondimanco >appassionanti... Riporto testé, a fulgido esempio, un servizio(documentario, reportage?.. Ero di fretta..) visto quantunque di sfuggita ieri su Sky.. In un ristorante di NY, uno zelante cameriere esacerbato dai reiterati dinieghi di un cliente tabagista ad ottemperare draconiane norme anti-fumo a tutela della salute, è balzato oltre il balcone da cui ha estratto un’autentica Santabarbara (fucili a pompa, granate a frammentazione, pistole etc) regolarmente denunziata.. Al pari degli altri avventori dalle cui rispettive tasche delle giacche sono spuntate armi fino a che, l’indisciplinato forestiero nel mirino di un centinaio di persone, ha smorzato la nociva “bionda”.. Purtroppo, dalle file dietro qualcuno inciampando ha fatto partire un colpo e da lì, una strage... Cioè, della serie, preservi il benessere dei miei polmoni che però di massima permetti possano essere facilmente forellati da qualsivoglia testa di cazzo particolarmente imbranato?.. Mah?!?.. – Nel caso lo replicassero, era una specie di documentario o non so cosa su tal “Focs-Craim”.. Boh?!? - Claudio – e facendomi ora serio, passo al “tu” - mantengo discreta memoria della sorta di arguta e sensata invettiva, largamente condivisibile e suffragata dagli accadimenti sciaguratamente negli anni, che ti costò una delle incaute “etichette” di cui con somma ed esecrabile sufficienza se ne abusa nello spettacolo; aberranti “affrancature” che di sovente hanno condizionato drammaticamente diversi artisti.. A parer mio, quella era satira cristallina attraverso le cui differenti sfaccettature (teatrale e caustica in te e Paolino Rossi; apparentemente più leggera nondimeno ficcante in Cornacchione, più iperbolica nel Luttazzi ante-coprofagia in diretta) si scorgevano i contorni di un’unica anima in rivolta contro le nefandezze; si odoravano i briosi aromi di un invocato refolo a fendere l’opprimente coltre d’ignominia, omertà e collusione…

Ritornando brevemente alla presunta “etichetta” di anti-americano – già per definizione ampiamente risibile giacché al limite sarebbe stato più consona quella di anti-Bush - una chiosa: E se anche, e lo ribadisco, nel corso degli anni tu avessi mutato idea nei confronti degli “Steits”?... E più in generale: e se anche il Bisio-privato, mirabilmente distinto e disgiunto da quello pubblico, avesse per esperienze vissute limato, commutato, tramutato pensiero verso qualcuno o qualcosa?.. Cosa ci sarebbe di così sorprendente se non l’ulteriore testimonianza di intelligenza?...

Altan

Altan
Altan è sempre Altan, sembra volare basso ma vola molto alto...

Ecco un neofiloamericano

Ecco un neofiloamericano
Ebbene sì, sono tornato dal mio lungo viaggio negli States.

Potete immaginare che cosa mi sono trovato davanti agli occhi: un paese il cui presidente del consiglio organizza festini ripetutamente (18 dicono le cronache giudiziarie) con molte ragazze maggiorenni e non (30 dicono le cronache giudiziarie) e litiga con Vaticano e alleati quali Gianfranco Fini ed anziché fugare ogni dubbio o semplicemente chiedere scusa (come fece Clinton a suo tempo) querela la stampa nemica.

E all'opposizione (a cui idealmente, storicamente e culturalmente mi sento di appartenere) cosa trovo?
Tre candidati, devo dire rispettabilissimi, ma che intrecciano alleanze trasversali tra ex componenti a partiti diversi (Rosi Bindi appoggia Bersani, Franceschini è sostenuto da Veltroni) e fin lì non ci sarebbe niente di male se non il fatto che davvero non riesco a capire (per quanto legga e cerchi di aggiornarmi) quali sono i veri punti di divisione e la diversa idea di società, di politica, persino di strategia.

In tempi così bui forse può valer la pena ritornare ai "fondamentali" di una moderna società che sono ancora Libertà uguaglianza, fratellanza.
La destra nostrana ad esempio è tutta protesa verso la libertà, poco nei confronti della fratellanza e addirittura avversa l'uguaglianza (mi è rimasta impressa una frase del nostro premier che recitava più o meno: "Questa sinistra vorrebbe che il figlio di un portinaio avesse le stesse possibilità del figlio di un avvocato!" Sì, dico io. E difatti il principio di uguaglianza è proprio uno dei discrimini tra destra  e sinistra.
Ma i nostri candidati come si atteggiano ad esempio di fronte alla circolare del Vaticano che invita non solo a far rispettare l'ora di religione invocando il famoso Concordato tra Stato e Chiesa (firmato da Mussolini, vorrei ricordare), ma a farvi insegnare solamente la dottrina cattolica, una specie di catechismo, e non un avvio alla religiosità, all'eticità, magari ricordando (vista la multirazzialità a cui stiamo andando incontro, piaccia o no a Bossi/Calderoli/Maroni) anche altri tipi di sentire religioso che non mi sembrano affatto riprovevoli...

Ripenso al viaggio appena fatto negli Stati Uniti d'America, alle decine di razze che coesistono nella metropoli più metropoli del mondo che è New York, a questa città di cui oggi ricorre l'ottavo anniversario di una orrenda strage perpetrata da gruppi di terroristi convinti di avere il monopolio della verità e della ragione, che non ammettono dubbi, odiano la dialettica, rifuggono il relativismo (ahimè non sono i soli).
Ebbene, nonostante questo lutto quella società ha saputo eleggere un presidente che già nel suo nome e nel colore della sua pelle è una risposta ai leghismi americani che esistono, ah se esistono! (pensate solo al KKK).
Una persona che dalla politica che sta facendo mi sembra più avanti rispetto anche al suo stesso partito democratico (riuscirà ad esempio ad avere i voti in parlamento per far passare la sua riforma della sanità, cioè per andare verso una sanità pubblica, garantita per tutti... proprio il percorso inverso a quello che si vorrebbe fare nel nostro paese).
Una persona che è andata all'Università del Cairo a parlare di riconciliazione tra i popoli, spiegando (citando il Corano) che chi uccide un altro uomo (vedi Osama Bin Laden e soci) non solo commette un orrendo crimine ma va contro Dio...

Insomma, solo qualche anno fa, proprio nell'autunno del 2001, quando gli Americani invasero l'Iraq con il pretesto (poi rivelatosi falso) della presenza di armi di distruzione di massa per alcuni miei monologhi alle Iene show, fui accusato di essere antiamericano (conservo ancora i ritagli di giornale, e non parlo di Libero, ma del Corriere della Sera)... oggi mi trovo a provare un po' di invidia per quel popolo, e di vergogna per il mio.


Ciao Mike!

Ciao Mike!
L'ho visto non più di un paio di volte ma mi sembrava di averlo sempre conosciuto.
Ci si dava del tu, come si usa nel nostro ambiente, e già mi sembrava un privilegio, un fatto eccezionale, perché il vero ricordo che ho di lui è in bianco e nero, a Novi Ligure, dai miei nonni che non avevano ancora il televisore e allora si andava nella latteria sotto casa loro a vedere Lascia o raddoppia, ed era una festa. Io potevo bere la gazzosa con la striscia di liquerizia a fare da cannuccia, e tutto il quartiere di Porta Pozzolo partecipava al quiz ad alta voce e accompagnava con dei sonori "ooohhh" le risposte sbagliate dei veri concorrenti.
Ciao Mike e, comunque... allegria!